Milano, 21 novembre 2024 - xFarm Technologies, tech company che supporta il lavoro di 450.000 aziende agricole appartenenti a più di 100 filiere su oltre 7 milioni di ettari in tutto il mondo, e dss+ società leader nei servizi di consulenza per la gestione delle Operations, presentano la prima survey sulla predisposizione degli agricoltori italiani ad adottare pratiche più sostenibili e resilienti in Italia. La ricerca è stata svolta su un campione di 1.000 agricoltori e ha permesso di identificare alcuni tra gli elementi più utili a progettare adeguati programmi di miglioramento nel campo dell’agricoltura Rigenerativa. Lo studio è stato presentato in anteprima ad Agri Data Green Summit, il consueto appuntamento organizzato da xFarm Technologies con il contributo di Bericus per discutere delle nuove prospettive del settore Agritech.
La popolazione mondiale è in costante aumento e lo è anche la domanda di cibo, in un contesto in cui gli operatori della produzione primaria devono fronteggiare diverse sfide: cambiamento climatico, limitata disponibilità delle materie prime, controllo dei costi ma anche il variare delle richieste del mercato. Occorre quindi guardare a tecniche agronomiche sostenibili e lungimiranti, come l’Agricoltura Rigenerativa. Di conseguenza, le filiere produttive necessitano di una profonda trasformazione: tecnologica, culturale ma anche organizzativa, capace di rendere possibili e sostenibili nel tempo i necessari passi avanti in termini di compatibilità ambientale. “xFarm Technologies e dss+, che da tempo collaborano per supportare l’evolversi della gestione della produzione agricola, hanno deciso di mettersi in ascolto di agricoltori e allevatori. Il tutto con la consapevolezza che non è più sufficiente un atteggiamento ‘top down’, è infatti necessario un approccio empatico che metta al centro non solo il benessere dell’ambiente, ma anche i temi e le problematiche di chi concretamente opera in campo” - racconta Matteo Peyron Sustainability manager di dss+, sul palco dell’Agri Data Green Summit per illustrare il progetto in anteprima.
Dalla survey elaborata da xFarm Technologies e dss+, somministrata a 1000 agricoltori distribuiti sul territorio nazionale, composta da circa 30 quesiti, è emerso che il 90% dei partecipanti allo studio si dichiara interessato a introdurre pratiche più sostenibili nella gestione aziendale. Per quanto riguarda i più importanti rischi per l’azienda, per il 30% dei partecipanti, il cambiamento climatico è tra i principali, superiore alle oscillazioni del mercato ma quasi alla pari con l’aumento dei costi. Se una transizione verso pratiche più sostenibili sembra la chiave di volta per garantire un futuro al comparto agronomico, il 25% dei partecipanti sostiene che vi sia una carenza di competenze in questo senso, mentre il 10% rileva una certa difficoltà nel coinvolgere i contoterzisti. Da notare che solo il 34% dei risponditori conosce il livello minimo di sostanza organica sotto il quale il suolo viene degradato, mentre il 60% non sa in cosa consista l’Agricoltura Rigenerativa. Il 30% solleva un ulteriore problema: la carenza di capitali per innescare il processo di cambiamento.
Cosa servirebbe dunque per cambiare e rendere possibile una diffusione corposa di pratiche più sostenibili in Italia? Tra gli aspetti più interessanti citati emergono i benefici contrattuali e di accesso al mercato, la disponibilità di strumenti per la gestione dell’azienda agricola e la formazione, oltre allo scontato sviluppo economico. Esiste infatti una relazione tra la disponibilità degli agricoltori e la loro percezione di redditività economica. Come esiste una buona correlazione tra redditività attesa e volontà di applicare la pratica. Non sempre le pratiche più positive da un punto di vista ambientale vengono percepite come più redditizie, esempi di questo sono l’agroforestazione o il no tillage.
I dati emersi attraverso la survey saranno fondamentali per meglio regolare l’approccio all’elemento più importante all’interno della collaborazione tra xFarm Technologies e dss+, ovvero il coinvolgimento delle model farm, esempi virtuosi, “best in class” tramite cui condividere e sperimentare protocolli di miglioramento, con un atteggiamento di ascolto attivo degli operatori e delle filiere. I risultati di questo questionario serviranno a rafforzare il rapporto con gli operatori, non spostando il problema dal campo agli uffici, ma invece, sulla base della concretezza dei risultati, costruendo una strada verso il progresso a fianco di agricoltori e allevatori.